Il Giudice di Pace di Milano dr. MARIO SILIPO, ha finalmente fatto giustizia.
“La guardia giurata nell’atto di disimpegnare legalmente i servizi di TRASPORTO VALORI e/o di VIGILANZA riveste la qualità intrinseca ed estrinseca, soggettiva ed oggettiva di INCARICATO di PUBBLICO SERVIZIO ai sensi e per gli effetti delle leggi PENALE, CIVILE ed AMMINISTRATIVA”.
La sentenza pubblicata l’altro ieri e diffusa nel circuito dai nostri avvocati Zerbo Riccardo, Mancinelli Marco, Lizzio Giuseppe ha finalmente statuito con voce chiara, forte ed autorevole un principio in assenza del quale nessuno si sognerebbe di intraprendere la professione di guardia giurata o investire nelle aziende di sicurezza.
La pronuncia pertanto, nell’accogliere in pieno la nostra richiesta di applicare il principio indiscutibile di cui sopra, e nel riconoscere in capo alla guardia giurata che contravviene a norme sanzionate sia amministrativamente ma anche penalmente nell’atto di svolgere le sue funzioni l’esimente di cui all’art. 4 L.689/81 (motivi di urgenza dell’incaricato del pubblico servizio), ripercorre con impeccabile metodologia “palingenetica” l’intero excursus della ratio legis e pone una pietra miliare su questa annosa vicenda delle multe indiscriminate ed “ALLEGRE” sui mezzi di sicurezza.
D’altra parte questo “accanimento procedurale” degli uffici del Comune di Milano, nei confronti del quale il Giudice di Pace ha già adottato su nostra richiesta numerose altre sentenza di annullamento delle multe, e adesso addirittura preannuncia impugnazione avverso questa sentenza che possiamo serenamente definire un compendio di civiltà del diritto, ha superato di gran lunga ogni limite di decenza (a modesto avviso di chi scrive).
Dobbiamo intervenire collateralmente a livello di associazione (FEDERSICUREZZA) aprendo una campagna di contestazione seria nei confronti di questa amministrazione che usa il BANCOMAT delle società di sicurezza trasfigurando il pubblico interesse ad “appaltatore di imposta” . Senza ovviamente interferire con la campagna politica, ma allestendo una “gogna semantica” nei confronti degli attori reali di questa “ignobile commedia” che francamente comincia ispirare un certo qual “retrogusto stantio della banalità del male“.
dott. avv. Antonio Castro
Scarica la Sentenza IVRI comune Milano 17.3.16